La svolta nellâutilizzo degli animali in terapia avvenne negli anni â60 con le ricerche di Boris Levinson, uno psicologo infantile, il quale sostenne lâimpiego terapeutico di animali nei casi in cui âlâaffetto e lâaccettazione incondizionata da parte dellâanimale potessero ritenersi terapeuticamente utiliâ. Secondo questo Autore infatti âUn animale da compagnia è in grado di offrire un amore senza confini e unâapprovazione incondizionata; molti anziani e persone sole hanno scoperto che questi animali sono in grado di soddisfare bisogni emozionali vitaliâ (Levinson B., 1962; Levinson B., 1969). Lo stesso Autore definĂŹ questo intervento come âPet Facilitaded Therapyâ o piĂš semplicemente Pet Therapy, laddove il termine di pet indica qualsiasi animale da compagnia, da affezione, da âcoccolaâ. Da allora il termine di Pet Therapy è utilizzato per indicare quelle terapie o attivitĂ assistenziali sanitarie svolte con lâaiuto determinante di un animale domestico. Dopo le prime segnalazioni di Levinson, lâutilizzo dei cani -e, in misura minore, di gatti, di altri piccoli mammiferi, di uccelli, ecc.- è stato sperimentato con successo in numerose patologie sia dellâadulto (ipertensione arteriosa, infarto del miocardio, malattie degenerative neuro-muscolari, depressione), sia del bambino (autismo, sindrome di Down, gravi ipoevolutismi cerebrali, disturbi comportamentali) (AAVV, 1998; AAVV, 2000).
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