Gli animali: nuovi insegnanti di empatia. Teorie e pratiche esperienziali per contrastare il bullismo con il supporto degli animali

Quante volte non abbiamo letto di come avere un animale domestico in casa faccia bene allo sviluppo e all’educazione di un bambino. Non sorprende quindi che diverse scuole abbiano recentemente iniziato a sperimentare nuovi progetti preventivi che coinvolgono vari animali. L’idea è di inserirli in classe per affrontare il fenomeno del bullismo, per mostrare agli studenti i veri vantaggi della socializzazione tra di loro. Come può un cane o un gatto prevenire, o anche solo limitare, il problema del bullismo? Gli animali sono molto intelligenti, ragionano, pensano, provano emozioni e ricordano le cose. Insomma, possono fungere da intermediari emotivi e la presenza di un cane nella scuola può mettere tutti di buon umore. I cani ad esempio aiutano anche i bambini ad acquisire sicurezza e a rendersi conto di essere ascoltati. Capita che alcuni bambini non si sentano ascoltati e rimangono sbalorditi di fronte ad un cane che esegue una loro indicazione.

Quando un animale entra in un’aula le dinamiche all’interno di quella stanza cambiano, c’è più armonia, coesione, voglia di lavorare insieme e sopratutto empatia. È così che in un certo senso gli animali diventano insegnanti che incoraggiano i bambini a collaborare tra loro, a comunicare, a mostrare empatia, a conoscere la pazienza, la sensibilità e l’arte dell’ascolto. Elementi fondamentali per una comunità migliore.